CITTÀ D’ARTE TRA STORIA, CULTURA E TRADIZIONI: UNA SICILIA DA VIVERE 

Fontane Bianche è la base ideale per visitare e scoprire le bellezze monumentali, naturalistiche e storiche della Sicilia orientale. Essa rappresenta il centro balneare e la località turistica del divertimento principe del territorio. Tramite la moderna autostrada, sono facilmente raggiungibili, ad una distanza massima di 1 ora o poco più, le seguenti località: 

• L'Etna, vulcano ancora attivo e quasi sempre in attività, offre uno spettacolo unico al mondo e la possibilità di fare escursioni, visite guidate e di praticare sport invernali nella stagione adatta. 
 Taormina, l'esclusiva località in provincia di Messina, ricca di cultura, negozi e tradizione, meta turistica di alto livello. 
Noto, il gioiello barocco, paesino famoso anche per la cosidetta Infiorata.
Vendicari, oasi naturalistica sul mare.
Marzamemi, antico borgo di pescatori, adesso centro vitale estivo con i suoi pub, locali, feste, eventi e concerti. 

• L'Isola delle CorrentiPortopalo e tutte le altre incantevoli spiagge della costa sud-est della Sicilia. 

• Il barocco della provincia di Ragusala città dei ponti e del barocco con il pittoresco agglomerato storico di Ibla, simile a un presepe, utilizzata come location per le celebri indagini del commissario Montalbano, di Modica e delle sue 100 chiese, patria del cioccolato più antico e buono di Sicilia.
Palermo, Agrigento e tutti i centri di interesse storico-culturale della Sicilia. 

 

FONTANE BIANCHE 

Fontane Bianche è senz'altro la località balneare più rinomata della provincia di Siracusa, tra le più belle di tutta la Sicilia orientale. È famosa per essere il centro del divertimento diurno e notturno della calda estate siracusana. La spiaggia di Fontane Bianche è costituita da un vasto golfo naturale, che racchiude una lunga spiaggia di sabbia chiara, interrotta solo da un piccolo promontorio di roccia calcarea bianchissima, da cui sgorgano ancora le fresche sorgenti di acqua dolce che hanno dato il nome alla località. La lunga spiaggia presenta diversi lidi balneari, hotel, villaggi turistici, ma anche ampi tratti di spiaggia libera. Fontane Bianche è una località molto popolata durante l'estate con diversi negozi, ristoranti, pizzerie, gelaterie e locali molto frequentati.

 

SIRACUSA

Si trova a circa 30 km, già definita da Cicerone "la più grande e bella di tutte le città greche", dal 2005, insieme con la necropoli rupestre di Pantalica, è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Posta sulla costa sud-orientale dell'isola, è la quarta città della Sicilia per numero di abitanti, dopo Palermo, Catania e Messina, ma in passato fu una metropoli fra le più grandi al mondo. Nelle sue opere di maggiore rilievo è attraversata dal tocco e dallo stile di civiltà che l'hanno dominata. Siracusa è tra le più belle città siciliane per la sua storia, l’arte ma anche per l’invidiabile posizione paesaggistica e per le sue tradizioni. La città si sviluppa in parte sull’isola di Ortigia e in parte sulla terraferma. La conformazione della costa determina l’ampia insenatura del Porto Grande, cinta a nord dall’Isola e a sud dal promontorio del Plemmirio.

• Il Teatro Greco

Il parco archeologico Neapolis, famoso per il Teatro greco, dove ogni anno si tengono le rappresentazioni classiche, evento unico ed imperdibile, rappresenta il maggiore esempio dell’architettura teatrale dell’occidente greco. Ha la particolarità di essere quasi interamente scavato nella roccia. Oltre che per le rappresentazioni, così com’era costume per gli antichi greci, il teatro veniva usato per le assemblee popolari. Dopo essere stato adattato in epoca imperiale ai giochi circensi, il teatro cadde in abbandono. Sin dal 1914 con la nascita dell’INDA lo spazio scenico del teatro greco è stato utilizzato prevalentemente per le cosiddette rappresentazioni classiche di tragedie e commedie greche, seguendo i dettami della tradizione. Salvo pochi utilizzi per concerti o premiazioni ufficiali come il Premio Vittorini, il teatro è stato sempre limitato nel suo utilizzo in ragione della sua conservazione.

• Museo Archeologico Regionale

Museo archeologico regionale Paolo Orsi intitolato all’eminente archeologo Paolo Orsi, studioso delle civiltà elleniche e preelleniche. Costruito nel parco della Villa Landolina, è il museo più importante e modernamente articolato della Sicilia e tra i più importanti d’Europa. Eretto su due piani, ospita, nei suoi 9.000 mq. di superficie espositiva, 18.000 reperti archeologici, provenienti dalla città di Siracusa e dai territori orientali dell’ Isola. Di alto interesse storico e artistico sono i corredi funerari delle necropoli siracusane con una grande raccolta di ceramica importata: corinzia, ionica, rodia, attica, etrusca.

• Il Duomo

Il Duomo di Siracusa sorge sull’isola di Ortigia, sui resti di un antico tempio dedicato ad Atena. Nel VII secolo venne trasformato in chiesa dal vescovo Zosimo, una chiesa in stile bizantino, dedicata alla Natività di Maria. Durante il terremoto del 1728 venne in gran parte distrutto per poi essere ricostruito in stile barocco. Importanti le Cappelle che si trovano all’interno, come quella del Battistero, che contiene un fonte battesimale fatto con un vaso marmoreo di epoca ellenistica, e quella del Crocifisso, che conserva una tela raffigurante San Zosimo ad opera di Antonello Da Messina.

• Ortigia

L’Isola di Ortigia, parte più antica di Siracusa, è stata sempre cuore della città. Un luogo suggestivo da scoprire passeggiando a piedi per i caratteristici vicoli e dove si concentrano la maggior parte dei musei e degli edifici storici della città. L’isola è divisa in piccoli quartieri storici: Sperduta, Graziella, Giudecca, Bottai, Mastrarua, Maniace, Duomo.

• Chiesa di Santa Lucia alla Badia

La chiesa, situata in piazza Duomo, è dedicata alla Santa Patrona siracusana. Nell’abside, dietro l’altare maggiore, si trova la grande tela del Seppellimento di S. Lucia dipinta nel 1608 dal Caravaggio, nel suo soggiorno siracusano.

 

 

 

AVOLA

Avola e la sua storia: durante il lungo dominio degli Aragonesi (1282 -1516) anche Avola subì alterne vicende trasformandosi nel 1361 da terra demaniale a feudale sotto il Barone Orlando d’Aragona. Sarà, però, nel periodo Asburgico-Spagnolo ( 1516 – 1700 ) che la città diventa marchesato nel 1542. Con Carlo D’Aragona, vedrà il suo maggiore sviluppo economico-urbanistico e culturale. L’antica città fu distrutta dal terremoto del 1693 dopo di che fu riedificata nella calda e fertile pianura a valle, in posizione felice rispetto alla tonnara, al trappeto e alle vie di comunicazioni. All’architetto Angelo Italia, frate gesuita, fu dato l’incarico di scegliere il sito, progettare e collocare l’impianto urbano della città distrutta dal sisma, dal Principe Nicolò Pigantelli Aragona Certes, Marchese d’Avola e Duca di Terranova.

Comune dell’estremo lembo della Sicilia Orientale in provincia di Siracusa, sorge nella stretta pianura costiera che separa le pendici meridionali degli Iblei della costa ionica-mediterranea della Sicilia, ed è raggiungibile percorrendo la SS 115. Città fiorente nel settore nel settore agricolo, con colture di agrumeti, mandorleti e vigneti e nel terziario, tale da essere considerata tra le più ricche nella provincia di Siracusa, ha unito il suo nome a prodotti agricoli di fama mondiale come la pregiata "Mandorla Pizzuta" e il vitigno "Nero D’Avola”.

Fu ideata da una pianta di forma esagonale con maglia viaria ortagonale, isolati con corti interne, due strade principali larghe dieci metri e orientate esattamente rispetto al Nord; al loro incrocio la piazza principale quadrata, ai loro vertici quattro piazze rettangolari. Il disegno è stato oggetto di meraviglia e stupore da parte di molti viaggiatori e studiosi. Una visione globale dell’impianto planimetrico è data da una incisione commissionata nel 1756 da Giuseppe Guttadauro, poeta e letterato, pubblicata nel 1757 da Vito Amico.

ITINERARI DA NON PERDERE:

CENTRO STORICO, dalla singolare pianta urbanistica a forma di esagono regolare con la grande piazza al centro (Piazza Umberto I) e le quattro piazze lungo i due corsi principali. 

CAVA GRANDE DEL CASSIBILE

L’altipiano ibleo è solcato da profonde fenditure dette cave. La piú spettacolare, per la profonditá e per gli aspetti paesistici, è Cava Grande del Cassibile che Hoüel descrive nel suo Voyage pittoresque (Parigi 1785) come una delle meraviglie della Sicilia. Riserva naturale dal 1984, in essa sono la necropoli protostorica di Cassibile (1000-800 a.C.) e i ddieri, nuclei di grotte disposte a piú piani nella roccia calcarea e riferibili al periodo bizantino. Dal “belvedere” a cui si perviene, percorrendo la stradella che si diparte dalla provinciale Avola-Manghisi-Palazzolo, si osserva la grotta della Cunziria, villaggio rupestre adibito alla concia delle pelli e con vani disposti su tre piani. Il paesaggio è sovrastato dall’ Etna e dal porto di Siracusa, mentre sul fondo scorre limpidissimo il fiume Cassibile, il greco Cacyparis, creando piacevolissimi e freschi laghetti. In essi sono i verdi riflessi delle felci, dei platani orientali e l’oleandro, mentre intorno la salvia, l’origano e il timo aromatizzano l’aria con i loro intensi e mediterranei profumi. La visita e la discesa ai laghetti fornisce intense emozioni.

Le orchidee selvatiche di Cava Grande. L’altipiano ibleo, intensamente vissuto sin dalla preistoria, è segnato dai tipici muri a secco che delimitano le “chiuse” e terrazzano i pendii dei colli dove si impiantarono le viti, mandorli, ulivi e carrubi. Ma nei luoghi in cui il tufo calcareo, la pietra tenera e bianca che ha reso possibile i decori delle architetture barocche, neoclassiche e Liberty, è ricoperto solo della gariga, oltre al timo, all’erica, al rosmarino e alla palma nana, crescono e miracolosamente fioriscono, in primavera, le orchidee selvatiche. Le varietá sono molteplici: di straordinaria bellezza sono le forme e i colori. In particolare si ricorda l’Ofride di Bianca dominata da un giallo acceso dai caldi toni del bruno, che prende il nome dal suo scopritore e botanico Giuseppe Bianca.

Si tratta di un profondo canyon sul cui fondo scorre il fiume Cassibile che, a Cava Grande, dà vita a dei suggestivi laghetti. Il percorso, costituito da un antichissimo sentiero, è mediamente impegnativo e dura circa 50/60 minuti. Si consiglia vivamente di affrontare il sentiero con scarpe comode (possibilmente da trekking o scarpe da ginnastica) e di iniziare la discesa non più tardi delle ore 9,00. Una volta sul posto, è possibile trascorrere una meravigliosa giornata tra la flora tipica (orchidee selvatiche, oleandri ecc.), laghetti e cascate. Per evitare di affrontare il sentiero di ritorno nelle ore più calde, si consiglia di risalire dopo le ore 17,00. Si raccomanda di portare con sé sufficienti riserve di acqua, pranzo a sacco e teli mare, in quanto laggiù è possibile prendere il sole sugli scogli piatti. 

AVOLA ANTICA

Ora zona residenziale estiva per l’aria fresca e ricca d’aromi che si respira nelle calde estati siciliane, Avola Antica conserva le rovine dell’antica Abola che il terremoto del 1693 distrusse. L’area in cui era la cittá, il monte Aquilone, è dominata sulla sommitá da una villa costruita negli anni quaranta del ‘900. Dapprima vi era il castello con due torrioni, dal quale si controllava la costa compresa tra Cassibile e Capo Passero. Intorno al castrum, sui pendii rocciosi, erano state costruite le case e numerose chiese. 

Sulla strada provinciale che ormai attraversa l’antico sito, lungo i tornanti, sono grotte e cisterne che facevano parte dell’originario abitato. Si osservano pure tombe a forno del periodo siculo e ció attesta la frequentazione del luogo sin dalla preistoria. Dibattuta è stata la questione sulla discendenza di Avola dalle mitiche Ible attestate dalla storiografia classica. Nel V sec. d.C. Stefano Bizantino riferisce di Abolla, cittá le cui monete raffigurano un bove e, sul lato opposto, un grappolo d’uva. La cittá, dopo aver fatto parte della camera reginale, nel 1361 divenne baronia; nel 1542 e fino al 1812 è stata marchesato degli Aragona Pignatelli Cortés.

L’Eremo di Avola Antica. Le rovine dell’antica Avola, come attesta il viaggiatore francese Jean Hoüel, che le visitó nel 1777, erano tristi e immerse nella solitudine. Il sacerdote Sebastiano Li Gioi, per rivitalizzare e ridare sacralitá a quei luoghi, volle erigere, a sue spese e sopra i resti del convento dei Cappuccini, un Eremo. I lavori ebbero inizio nel 1729. Il dormitorio prese in seguito il nome di Eremo della Madonna delle Grazie per il leggendario ritrovamento, negli anni sessanta del ‘700, sotto un grande masso, 

di una campanella e di un bassorilievo calcareo raffigurante la Madonna delle Grazie, ora custodito presso la chiesa dell’Eremo. Nel 1896 in ricordo di tale avvenimento, si edificó un’edicola votiva. Il tempietto ha l’affaccio sui tornanti che da Avola conducono ad Avola Antica; percorso in cui, nella seconda metá del Novecento, si svolgeva la  gara automobilistica  “Coppa Belmonte”.

LA VILLA ROMANA E IL “DOLMEN”

Emoziona sempre passeggiare sulle spiagge del territorio di Avola comprese tra gli storici fiumi Cassibile ed Asinaro dove nel 413 a.C. ebbero luogo le battaglie tra Siracusani ed Ateniesi. Su tali spiagge sono approdati i Greci e gli altri popoli che hanno determinato la nostra storia. Proprio sul lungomare della cittá è la Villa romana, attribuibile al II sec. a.C. e pavimentata con l’opus signinum. In area adiacente, in contrada Borgellusa, sono gli ipogei paleocristiani e il 

“Dolmen”, struttura megalitica individuata nel 1961 da Salvatore Ciancio e recante nella parte superiore dieci piccoli loculi.

• IL MARE, I LIDI, LA ROTONDA

La costa ionica, dove affaccia Avola, ha dorate e morbide spiagge. Queste, libere o attrezzate con stabilimenti balneari, alternate a deliziose scogliere, consentono, durante la lunga e calda estate siciliana, di godere di un mare limpido e blu e di potervi praticare i piú piacevoli sport acquatici. Sulla spiaggia di Avola è la Rotonda; “memoria” di dolci suoni e serate danzanti.

IL VERDE PUBBLICO

Oltre alle cinque piazze del centro storico, le ”oasi” verdi della cittá sono la Villa Comunale e il Parco delle Rimembranze in prossimitá della Stazione ferroviaria; sul lungomare, in piazza Maria Grazia Cutuli, trovasi un attrezzato e piacevolissimo parco giochi. 

 

 

NOTO

Noto città di luce. La luce che vibra col miele dorato della pietra, le linee morbide delle chiese, il gioco d'ombre delle sue facciate, ora concave ora convesse, gli scorci prospettici di un'architettura rigorosa, la conquista della verticalità aerea, la teatralità degli spazi aperti, le fantasmagoriche decorazioni dei mensoloni panciuti da cui si arricciano ammiccanti putti, sirene, misteriose creature di un Barocco visionario e magico, le scalinate che si arrampicano a grappoli verso la parte alta della città, gli angoli segreti, profumati dai gelsomini, i cortili silenziosi, le fontane, i suoi campanili svettanti che annegano nell'infinito turchino del cielo. Questo è il paradigma di bellezza che coglie l'occhio del visitatore, anche quello del più distratto. E' la luce, sapientemente sposata all'architettura, che riesce a ricamare suggestioni che coinvolgono i sensi e l'anima. 

Noto Antica, costruita sul monte Alveria dal re Ducezio liberatore dei Siculi e distrutta dal terremoto del 1693, sono presenti resti dell'antica civiltà netina.

Noto Barocca - "Giardino di Pietra", cittadina dichiarata patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, luogo ancora fermo nel tempo e incantevole, visiterete la famosa cattedrale, chiese, teatri, palazzi e, piazze tutto in stile Barocco.

Eloro: zona archeologica vicino alla zona di Noto Marina, troverete i resti dell'Antica Villa Romana del Tellaro e i suoi meravigliosi mosaici.

IRINERARI DA NON PERDERE:

• La Cattedrale: Chiesa madre dedicata a San Nicolò (maestoso esempio di chiesa barocca);

• Palazzo Ducezio;

• Chiesa di San Carlo;

• Palazzo Nicolaci di Villadorata bellissimo palazzo nobiliare in stile barocco (in via Nicolaci);

• Chiesa di San Domenico;

• Teatro comunale.

La visita del centro storico di Noto è assai agevole in quanto tutti i monumenti più importanti sono concentrati lungo il corso principale (Corso Vittorio Emanuele III) che misura meno di un chilometro. La città di Noto fu interamente ricostruita dopo il terremoto del 1693 e le chiese ed il palazzi dei nobili della città furono edificati nello stile del tempo: il barocco.

• La Villa del Tellaro (antica villa di origine romana della quale sono stati recentemente restaurati ed esposti al pubblico i meravigliosi pavimenti in mosaico). La Villa del Tellaro si trova sulla strada Noto-Pachino.

• Oasi Naturalistica di Vendicari con la sua flora (macchia mediterranea) e la fauna assolutamente protette. Le coste dell'oasi di Vendicari custodiscono anche le più belle spiagge e scogliere del posto. Tra tutte ricordiamo la spiaggia di Cala Mosche (si consiglia non andare nei giorni di sabato e domenica perché l'eccessivo affollamento fa perdere in parte il fascino del posto).

 http://www.comune.noto.sr.it/ 

 

 

MARZAMEMI E PORTOPALO

Due località per toccare l'estremo sud della Sicilia. Nel periodo estivo si animano parecchio e nei loro dintorni vi sono bellissime spiagge. A Marzamemi potrete passeggiare nell'antica tonnara, divenuta centro del paese. A Portopalo non perdete l'isolotto di Capopassero.

MARZAMEMI, suggestivo borgo marinaro di origine, araba oggi importante località turistica ricca di locali dove trascorrere felici serate. Gli incantevoli angoli di Marzamemi sono spesso location di numerosi films e/o serie televisive. Tra tutti si ricorda il film SUD (1993 - di Gabriele Salvatores) e numerose puntate de "Il Commissario Montalbano".

PORTOPALO DI CAPO PASSERO, punta estrema d'Italia e d'Europa (più a sud del parallelo di Tunisi) è una caratteristica città di mare con un importante porto dove ogni giorno, alle ore 13.00 circa, viene venduto il pesce appena pescato. Di fronte alla città di Portopalo si trovano due deliziosi isolotti: da un lato la caratteristica Isola di Capo Passero e dall'altro l'Isola delle Correnti (visitabili entrambe). Nei pressi dell'Isola delle Correnti la costa portopalese fa da spartiacque tra il mare Mediterraneo ed il Mar Ionio. E' infatti interessante osservare come in quel preciso punto, da un lato il mare si presenti mosso e dall'altro assolutamente calmo.

Patria del pomodoro ciliegino e luogo di produzione di ottimi e corposi vini rossi. 

 

 

 

 

SITI NATURALISTICI

 

Il territorio provinciale di Siracusa è un area ricca di risorse storico-culturali circondate da spettacolari paesaggi naturalistici e rurali, unici del loro genere.

La natura stessa è elemento distintivo dell’identità della provincia di Siracusa. Chi viene ad alloggiare da noi avrà a portata di mano moltissime aree naturalistiche caratterizzate dalle loro peculiarità appartenenti alla flora e fauna.

Le principali località che possiamo segnalarvi sono: 

• RISERVA NATURALE CAVAGRANDE DEL CASSIBILE, CON I SUOI LAGHETTI  

Ideale per gli amanti del trekking, della natura e dei bagni in acqua dolce fresca, la Riserva Naturale Orientata di Cava Grande si estende in territorio di Avola, Siracusa e Noto. La Riserva è costituita da un profondo vallone (canyon) formatosi dall’azione erosiva dello scorrere delle acque del fiume Cassibile sul tavolato calcareo dei Monti Iblei.

Risulta caratterizzata da una vegetazione riparia a Platanus orientalis e salici, da una peculiare vegetazione rupicola, da dense leccete e da vegetazione steppica, che ospitano numerose specie endemiche. Un altro aspetto tipico di Cava Grande del Cassibile è la presenza di una grande varietà di Orchidee (in tutto 7 generi diversi) che nascono spontanee in ogni parte della Riserva. La Cava, rappresenta per molti vertebrati un vero e proprio sito di rifugio e nidificazione, consentendo la sopravvivenza e la riproduzione di specie, quali l’istrice, la martora, numerosi rapaci diurni e notturni, la testuggine terrestre, la testuggine d’acqua, il colubro leopardino e la raganella, che, altrimenti, difficilmente sarebbero presenti nell’entroterra ibleo. In fondo alla valle sorgono numerosi laghetti intervallati da piccole cascate e balze rocciose. Lungo le pareti rocciose sorgono oltre 80.000 tombe a grotticelle artificiali (sec. XI- IX a. C.) che formano la Necropoli del Cassibile. 

• RISERVA DI PANTALICA E VALLE DELL’ANAPO

La Riserva di “Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande”, localizzata nei territori di Sortino, Ferla, Cassaro, Buscemi e Palazzolo Acreide, è un comprensorio di notevole interesse naturalistico e patrimonio UNESCO.

Il sito mostra un elevato valore naturalistico e paesaggistico, per la presenza di profonde valli, localmente dette cave, che ospitano esempi ben conservati di vegetazione forestale, rupicola e igrofila, ormai divenuti piuttosto rari e frammentati nel resto dell’area iblea. Qui si trovano anche diverse entità che nell’area regionale sono rare o ritenute di rilevante interesse fitogeografico.

Il Fiume Anapo nasce nel territorio di Palazzolo Acreide dalle sorgenti di Guffari sul Monte Lauro; nel comune di Palazzolo Acreide la valle dell’Anapo assume la caratteristica conformazione a canyon, incassandosi in tortuosi meandri con ripide e strette pareti (gole di Pantalica). All’interno della Riserva ricade, in contrada Giambra nel territorio di Sortino, la necropoli di Pantalica, una delle più estese del Mediterraneo con migliaia di tombe distribuite lungo la parete rocciosa, usata

dalla preistoria all’epoca paleocristiana.

• FIUME CIANE

La Riserva Naturale “Fiume Ciane e Saline di Siracusa” è costituita da saline ormai abbandonate (anni ’80), con presenza di vegetazione alofila che resiste all’alta salinità delle acque, e dal fiume Ciane circondato da ricchissima vegetazione ripariale. Il Ciane, il cui alveo è in parte naturale e in parte artificiale, deve il suo nome al colore delle acque (cyanos: azzurro). Sulle sponde del fiume sono presenti esemplari di papiro, alti diversi metri, di cannuccia di palude e di giaggiolo acquatico.

Il fiume Ciane può essere risalito dalla foce mediante delle barche a remi. Gli uccelli migratori che due volte l’anno si spostano sulla direttrice Nord-Sud, sostano in quest’area prima di ripartire per completare il loro viaggio. Specie caratteristiche, facilmente osservabili sono: il cavaliere d’Italia, il porciglione, il tarabusino, la gallinella d’acqua, l’airone cinerino, la spatola, la garzetta, il falco di palude (circa 150 specie osservate). Sul litorale sabbioso abbondano i resti di Posidonia oceanica.

• OASI NATURALISTICA DI VENDICARI

La Riserva Naturale Orientata oasi funistica di Vendicari, localizzata tra Noto Marina e Pachino, rappresenta una delle più belle aree umide d’Europa, che ospita centinaia di specie di uccelli che vi sostano prima di raggiungere le località di riproduzione. L’ecosistema principale è rappresentato dai pantani, popolati da piccoli pesci e invertebrati, ai cui bordi sono sistemati dei capanni attraverso cui è possibile osservare le numerosissime specie di uccelli.

La presenza dei vasti pantani dall’elevata salinità ha contribuito alla creazione di un ecosistema quanto mai singolare, che è punto di riferimento per gli uccelli di passo che qui sostano numerosi.

Nei mesi autunnali è facile osservare i trampolieri, in particolare aironi cinerini, garzette e più raramente cicogne e fenicotteri; tra novembre e marzo, quando il livello dell’acqua sale, i pantani diventano il regno degli anatidi, tra i quali è facile distinguere il germano reale, la non comune volpoca e le nere folaghe. In questo periodo non è raro osservare anche gabbiani e cormorani, ma il simbolo di Vendicari è il Cavaliere d’Italia, dal corpo bianco, le ali nere e le lunghe zampe rosate, l’unica specie che qui nidifica.

La bellezza naturalistica di Vendicari è arricchita dalla presenza dei siti archeologici che si trovano al suo interno quali: il sito di Eloro, l’antica tonnara (attiva per millenni), lo stabilimento ellenistico per la lavorazione del pesce, la famosa torre Sveva quattrocentesca, ecc. Natura, archeologia e paesaggio si fondono in una delle zone di transito degli uccelli migratori più importanti d'Europa.

• AREA MARINA PROTETTA DEL PLEMMIRIO

L’Area Marima Protetta Plemmirio ricade nel tratto di mare lungo la Penisola della Maddalena, da Punta della Mola a Punta Milocca, pochi chilometri a sud della città di Siracusa. La Penisola della Maddalena riveste un’importanza nazionale come punto di osservazione dei passeriformi migratori e degli uccelli marini. Altre specie animali presenti nell’area sono: la lucertola siciliana, il coniglio, il Discoglosso dipinto, il biacco, la testuggine, l’istrice, la volpe e la donnola.

Sottocosta all’area marina si presentano fondali di oltre 30-40 metri. Dove è presente il cambio improvviso di pendenza dei fondali, ci sono molte grotte sommerse ricche di coralli solitari, spugne, briozoi, cicale di mare, nudibranchi e moltissime specie di pesci. Nei fondali più bassi vi sono vaste praterie di Posidonia con giganteschi esemplari di Pinna nobilis, la conchiglia più grande del Mediterraneo. Il Plemmirio è il villaggio preistorico, presente sulla costa, che ha dato il nome all’Area Marina Protetta. 

 

 

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